Renato Guttuso, Crocifissione – Crucifixion, 1940 – 1942, Galleria Nazionale d’Arte Moderna

 

[Italiano sotto]

 

It was painted for Alberto Della Ragione between 1940 and 1942 when partecipated to the Prize Bergamo arriving second winning 25.000 lire and was in the centre of a scandal because of the secular interpretation of the holy subject. The archbishop of Bergamo was asked to intervene to have it removed from the exposition but he asked to the organizers to show it discretly.

This is a canvas full of artistics references. The horse in the foregound recalls the one in the Saint Paul conversion Odescalschi by Caravaggio; the woman with opened arms on the right is a quoting from the Fire of Borgo by Raffaello.

Adam crying by Masaccio in the Brancacci chapel or the figure crying in the Deposition in the Volterra Pinacoteca by Rosso Fiorentino can be compared to the woman covering her face in the foregound.

There are close ties with the european espressionism as show the violent deformations, the strong colours and the dissonant palette. It is very close also to Cubism as the square figures make us understand.

The composition is unusual and aggressive, the figure of Christ is partially hidden by the red man and the simbols of the passion are in the foregound on a table.

In the back gound a mountanious landscape update the evangelic episode, the carachters are naked because the artist did not want to place them in an historical period but consider the mas simbols of the eternal fight between evil and good.

 

Eseguito per Alberto Della Ragione tra 1940 e 1942. In quell’anno arrivò secondo al Premio Bergamo vincendo 25.000 lire e fu al centro di uno scandalo a causa dell’interpretazione laica del tema sacro. L’arcivescovo di Bergamo venne invitato ad intervenire per far rimuovere la tela dall’esposizione ma chiese agli organizzatori di presentarla in maniera discreta e poco evidente.

Siamo di fronte ad un’opera ricca di riferimenti artistici. Il cavallo in primo piano richiama quello nella Conversione di San Paolo Odescalchi di Caravaggio; la donna a braccia aperte sulla destra, vicino alla croce del ladrone, è una citazione dall’Incendio di Borgo di Raffaello.

Il pianto di Adamo nella Cacciata di Masaccio nella Cappella Brancacci o quello nella Deposizione della Pinacoteca di Volterra di Rosso Fiorentino, ritornano nella figura femminile che si copre il volto piangendo in primo piano.

Stretti sono anche i legami con l’arte espressionista europea come denotano sia le violente deformazioni quanto i colori accesi e la tavolozza dissonante. La vicinanza al cubismo si evince dalla squadratura delle figure.

L’impianto compositivo è inusuale e aggressivo. La figura di Cristo è seminascosta dal ladrone dalla pelle rossa ed i simboli della passione sono esposti in primo piano su un tavolo.

 

Sul fondo un paesaggio montuoso siciliano che attualizza la scena evangelica; i personaggi sono nudi poiché l’artista non volle collocarli in un preciso contesto storico ma considerarli simboli dell’eterno conflitto tra la forza distruttrice del male ed il bene.