Alessandro Algardi, Il sonno – The sleep, Galleria Borghese

 

[versione italiana sotto]

 

He got inspired from Ellenistic prototipes of sleeping babies very much appreciated between XVII and XVIII century. The baby holds, with his leften hand, poppies, symbol of the allegory sleep, as the badger close to him.

Originally displayed in the sleep room – number 10 – of the Borghese Gallery flanked by two amphoras (today in the XIX room) made by Silvio Calci da Velletri based on a drawing by Algardi himself.

The statue is famous also because of a story told by his biographer Giovanni Battista Passeri. Algardi had been accused to be unable to work marble. To deny detractors he decided to work using black marble, notoriously harder to sculpt, receiving prise and commendation. The black marble is also connected to the night subject, the sleep, and black of darkness.

 

Si ispirò a prototipi ellenistici di bambini dormienti molto apprezzati tra Seicento e Settecento come testimoniano le numerose copie esistenti. Il putto tiene con la sinistra dei papaveri, attributi dell’allegoria del sonno insieme al tasso dalla lunga coda che si vede lì accanto.

In origine conservata nella sala del sonno, la numero 10 della Galleria Borghese, fiancheggiata da due anfore (oggi nella sala XIX) realizzate da Silvio Calci da Velletri su disegno dello stesso Algardi.

La statua divenne famosa anche grazie ad un aneddoto del suo biografo Giovanni Battista Passeri. Algardi sarebbe stato accusato di non essere capace di scolpire il marmo. Per smentire i detrattori scelse la pietra di paragone, notoriamente più difficile da lavorare per la sua durezza, ricevendo unicamente lode ed encomi per citare le parole del Passeri.

 

L’uso di tale marmo è riconducibile anche al soggetto notturno, il sonno, quindi collegato al nero dell’oscurità.